Cosa sei?

venerdì 13 luglio 2012

Londra, raw food e igienismo


Ehm, scusate... scusate la latitanza di due mesi. Sto cercando una buona scusa ma non ce ne sono effettivamente. La verità è che la mia permanenza londinese ha messo  duramente alla prova la mia veganità. Dunque... appena fatta la scelta veg, a Dicembre, a parte qualche piccola caduta, sono stata abbastanza brava e per almeno 3 mesi non ho assunto volontariamente formaggi o dolci contenenti uova e latticini. Dopodiché mi sono un po' lasciata andare finché non ho rivisto "Earthlings" e "Food Inc.", da quel momento mi sono ristabilizzata. Appena arrivata a Londra, il 6 maggio, credevo che sarei riuscita senza nessun problema a portare avanti la mia dieta ma, effettivamente, mi sbagliavo. Sono stata due mesi e mezzo in una famiglia, come ragazza alla pari e le uniche cose che avevo di fronte quando aprivo il frigorifero erano : Sour Cream, Double Cream, Burro, Latte, Crema al marscarpone, Formaggio Cheddar e, in un angolino remoto, un mazzetto di broccoletti ammosciati. Non che questi prodotti mi attirassero, anzi... ma quando la sera era il papà a cucinare almeno due di questi ingredienti erano sempre presenti... Potevo evitare di mangiare e cucinare il mio bel pasto vegano. Ma non l'ho fatto.  Vuoi per la mie scarse capacità culinarie, vuoi per il fatto che mi sentivo "diversa" (??), vuoi perché ogni volta che facevo qualche zuppa o insalata e ne offrivo al resto della famiglia i loro visi assumevano l'espressione di qualcuno a cui è stata applicata una molletta sulla bocca...
Mi sono lasciata tentare e mi sono accorta  che, più passavano i giorni, più diventava normale ricominciare a mangiare qualche pezzo di formaggio (anche se dopo mi sentivo un po' strana), croissant a colazione e pasta con la panna... Ho cominciato a bere moltissimo caffè e a sentire molto il bisogno di zuccheri all'improvviso... così mi trovavo a correre alla bottega più vicina per comprare un twix o un bounty. Orrore... C'è stata una settimana in cui credo di averne mangiato uno al giorno...
Poi di nascosto mi trovavo a sbirciare nei valori nutrizionali o negli ingredienti. Ma era troppo tardi e il senso di colpa non serviva ad evitare lo stesso errore il giorno seguente.

Insomma, sia per il fatto che qui la frutta e la verdura costano più della benzina , sia perché il padre non faceva altro che farmelo notare e anche per mia pigrizia, in questi due mesi ho mangiato poca verdura e pochissima frutta. Quando addentavo una mela mi sembrava di essere in paradiso... Ma non riuscivo a tornare sui miei passi. Sembra stupido ma mi sembrava di essere incatenata a dei binari che non potevo abbandonare... e mi ripetevo che ormai non ero più vegana. Nel frattempo continuavo a ragionarci su ma non mi sentivo in colpa.. .altrimenti non lo avrei fatto. Ma sono arrivata alla conclusione che l'ambiente e le persone che mi circondano, ma soprattutto la paura di essere giudicati fondamentalisti, mi ha portato ad abbandonare alcune delle mie scelte.

Finché... a fine Giugno, dopo due mesi, ho avuto la mia settimana di vacanza che ho passato con la famiglia arcoiris in Slovenia, in un posto d'incanto... e lì è avvenuta la svolta. In tutti i sensi. Ho incontrato persone meravigliose che hanno tolto la polvere che si era accumulata sul mio cuore, ricevuto abbracci in quantità dopo un'astinenza quasi totale di due mesi, ballato e cantato alla luna, camminato a piedi scalzi per tutto il tempo sulla terra, mi sono immersa nell'acqua fredda e trasparente del fiume che segna il vecchio confine tra Italia e Slovenia, visto decine di stelle cadenti, cucinato con tanti altri fratelli e sorelle in una cucina in mezzo al bosco.
E, in maniera quasi del tutto naturale, dopo il primo pasto (una zuppa di miglio carote, cavoli, cipolle e qualcos'altro) è sorta spontanea la voglia di mangiare crudo!
A un lato del cerchio ce n'era uno più piccolo che si serviva da una grande ciotola piena di roba tagliuzzata finemente e coloratissima.. era l'angolo RAW FOOD! Mi sono avvicinata e chiesto se il giorno successivo potessi mangiare con loro... erano circa in 9 e mi hanno accolto a braccia aperte. Così è cominciata la mia settimana del crudo. Di solito si mangiava frutta a pranzo e insalata la sera, con una salsa verdina che mi manca più dell'aria (benedetti siano Rambovich e Elisa)... era un impasto di crema di semi di zucca, crema di semi di girasole, succo di limone e acqua. Insomma... mangiavo circa due piatti per pasto e un frutto il mattino. Niente pane, niente pasta. Con questi ingressi di cibo, pur muovendomi molto, non avevo mai fame e mi sentivo addosso un'energia incredibile...
A livello emozionale lo scossone è stato molto forte. Mi sentivo molto più sensibile, a volte vulnerabile, altre forte come una leonessa... Leggera come una foglia e la maggior parte del tempo felice senza nessun motivo particolare. Naturalmente il contatto continuo con la natura e i quattro elementi è stato fondamentale... è stata una specie di cura...

Ho anche incontrato il caro Daniele, che mi ha aperto le porte di un mondo davvero interessante... quello dell' igienismo. Non sono in grado di parlarne in maniera esauriente perché non sono abbastanza preparata ma la voglia di provare è grande. Gli igienisti non usano nessun tipo di medicina perchè credono, e anche io ne sono fortemente convinta, che il corpo sia capace di guarire da solo, se noi lo mettiamo nelle condizioni ottimali per farlo. Gli unici metodi che usano gli igienisti per guarire da quasi tutti i tipi di malanno sono il digiuno, che può arrivare fino a 10 giorni, e una cura molto attenta dell'alimentazione. Sono praticamente vegani, alcuni crudisti altri no. Molti confondono l'igienismo con la dieta senza muco di Arnold Ehret, sono simili ma non la stessa cosa.
Tralaltro ho scoperto che un importante centro igienista si trova vicino Macerata, non ricordo esattamente dove. (Una signora con tanti din din, dopo essere guarita da una malattia molto grave in seguito alla dieta igienista, ha costruito un grande centro dove ogni anno si tiene il loro incontro nazionale).

Il nostro corpo è meraviglioso, ascoltiamolo. I dolori che spesso soffriamo e che vogliamo eliminare al più presto non sono soltanto importantissimi per capire cosa ci sta succedendo, ma anche la cura stessa. Il dolore è un messaggio e la risposta al nostro problema, è il nostro corpo che si è messo in funzione per cercare di auto guarirsi. Eliminando il dolore non eliminiamo il problema alla sua radice. Non facciamo altro che azzittire una voce che ci sta parlando e può salvarci, così facendo rischiamo che il problema si ingigantisca e si ripresenti anche dopo svariati anni, quando ormai è troppo tardi per essere gestito dal nostro organismo, che forse avrebbe potuto risolverlo se non avessimo preso quello stupido Aulin.

Se volete più informazioni sull' igienismo e volete parlarne con qualcuno che lo pratica da anni e è al corrente di tutti i più recenti studi sull'alimentazione, visitate questo sito...
http://igienismo-igienenaturale.blogspot.co.uk/
(Daniele, per qualsiasi imprecisione, correggimi pure nei commenti!)

Da quando sono tornata a Londra ho ricominciato a mangiare come dico io e la differenza nella mia energia sia fisica che psichica la posso sentire a livello macroscopico.
Di solito mangio frutta a colazione e the verde, ho eliminato quasi del tutto il caffè (prima ne prendevo anche 4 al giorno, adesso uno ogni tanto)e quasi del tutto gli alcolici (prima bevevo sempre almeno un bicchiere di vino a cena e me ne andavo a letto quasi sempre con la voce impastata), un frutto a metà mattinata, riso e insalata a pranzo o una zuppa di legumi (ma vorrei cominciare con i germogli) o cereali (molto raramente). Prediligo le lenticchie rosse e il bulgur o la quinoa.
A metà giornata un altro frutto o due e la sera un'insalata o solo frutta. Pochissimo pane, preferibilmente integrale o chapati. Pasta quasi zero. A volte sgarro, è normale, ma sento che mi sto avvicinando sempre di più a quella che voglio sia la mia dieta abituaria. Dopo qualche giorno in cui ho evitato dolci e dolcetti la voglia quasi scompare... li guardo quasi con orrore. E' strano... credo davvero che diano assuefazione... altrimenti non si spiega quello che mi è successo circa un mese fa, sembravo una drogata. E ho anche trovato un posto dove la frutta e la verdura costano pochissimo. Purtroppo il farmer market più vicino è lontanissimo.
Scusate... è stato un post lungo... in realtà avrei voglia di scrivere altro ma lo lascio per la prossima volta :)

mercoledì 9 maggio 2012

Aupèèèèer in London

Eccoci qua...
stavolta vi scrivo da Londra... sono atterrata pochi giorni fa.
Sono ufficialmente una ragazza Au Pair :)
Il papà delle ragazze di cui mi occupo, mi ha contattato attraverso il sito aupair world e la prima cosa che mi ha detto è stata "Spero non ti dispiaccia se noi mangiamo carne" !!!!
In Italia non si sa nemmeno cosa significhi vegano mentre qui la cultura veg(etari)ana è molto più diffusa...
Anche le ragazze, pur avendo solo 9 e 11 anni, sanno tutto a proposito e sono parecchio interessate a queste tematiche. Una di loro si rifiuta ad esempio di mangiare determinati tipi di carne... come l'anatra! :)
Insomma non ho avuto problemi di sorta anzi, mi sono trovata addirittura meglio da questo punto di vista...
Stasera pizza... non posso non usare la mozzarella... sennò che pizza è... ma presto mi attrezzerò :D

giovedì 5 aprile 2012

#9 - vegan party


E' possibile organizzare un party di laurea vegano!?
Le condizioni necessarie sono:
- amica amante della cucina vegan che fa praticamente tutto il lavoro per te e è ben felice di cucinare per ore(mentre tu, alternatamente, ti disperi, ripeti la tesi, lavi i piatti e dai consigli fuori luogo e/o rompi qualche oggetto di valore);

- mamma accomodante che continua, per una settimana prima dell'evento, a sperimentare intingoli, frittate di ceci e insalate di farro mentre tu dici "mhm, sì buono, potresti aggiungere questo codesto e quello...".
- amico che si laurea il tuo stesso giorno e amante della cucina che, appena baciato dalla commissione con un bel 110 e lode, corre ai fornelli.
- Amici che NON sanno che il menù sarà vegano.
- un luogo ameno.

Queste condizioni si sono tutte felicemente verificate e il mio vegan party di laurea ha avuto luogo :) Insieme a me festeggiava il mitico Fabius e quindi i piatti presenti non erano tutti prettamente veg ma la percentuale era abbastanza alta.

Le cuoche veg sono state: mia madre, la mia amica Daphne Keller, la nonnina, Fabius e la mamma di Fabius! Morale della favola: io ho fatto ben poco (per stavolta mi auto giustifico) ma ho avuto un sacco di spunti per cominciare ad avvicinarmi ai fornelli.

Il menù!

!! Frittata di ceci (acqua, farina di ceci, cipolla, menta. Padella antiaderente per non usare l'olio --- me lo sta
dettando mamma dalla cucina)
!! Radicchio di Treviso (quello dolce, saltato leggermente in padella con aceto balsamico, e condito con olio, sale e pepe: la fine del mondo!)
!! Gratin di verdure
!! Insalata di farro (farro, olive verdi, zucchine grigliate a pezzetti, pomodorini pachino, rucola)
!! Ciambelline al vino (Vino, zucchero, farina, vanillina, lievito, mandorle tostato, cioccolato fondente)
!! Pizza!
!! Spinaci (crudi, cotti con il limone - la ricetta originale di Alessia è anche con pinoli e grana padano)
!! Cous Cous (carote, zucchine, melanzana, salsa di pomodoro, e qualcos'altro che non ricordo...)
!! Pasta fredda (pomodorini, mais, olive, e altre cosette)

Non siamo riuscite a fare l'Humus (si può fare anche solo con ceci, tahini, aglio senza usare lo yogurt) ma abbiamo proposto una crema buonissima (ho ceduto e l'ho provata) non veg, la PAZAROSALATA, che ha stupito tutti per il suo colore e bontà! (rape, yogurt greco, aglio. Mi si corregga se sbaglio! Tutto passato al mixer).

Grazie a tutti per il meraviglioso pomeriggio! E' stato tutto perfetto...


mercoledì 7 marzo 2012

Lella e Fabio dei Troglodita Tribe -


Un' intervista ai mitici Lella e Fabio, di cui ho parlato nel post di apertura del blog. Vegani da 10 anni e scrittori, hanno fondato la Troglodita Tribe S.p.a.f (Società per azioni felici).
Incontrati "per caso", in 5 minuti mi hanno cambiato la vita. Grazie anche per i meravigliosi libelli di editoria creativa casalinga, per avermi fatto appassionare alla carta da buttare (da qualche tempo anche mio fratello si cimenta in creazioni strampalate), per la vostra grande sensibilità e soprattutto per portare avanti con tenacia e gioia una lotta che incontra sempre più ascoltatori, quella dell' Antispecismo.

Qui l'articolo di Mauro Peroni (compagno di viaggio del magazine Via Libera) che è andato a trovarli a Castel San Venanzo, vicino Serrapetrona e li ha intervistati.

PS: da qualche tempo curano anche il sito TROGLOVEGAN !

lunedì 5 marzo 2012

#8 - Melanie Joy e il carnismo





Mi dispiace non aver scritto per tanto tempo, ma la tesi mi sta impappando il cervello...
Stamattina, prima di rimettermi a scrivere volevo riaggiornarmi.
Punto della situazione!
Ultimamente devo ammettere di aver qualche volta sforato: un bisogno spasmodico di cioccolato schifoso delle macchinette automatiche mi ha
fatto "cadere" un paio di volte, altre mi sono semplicemente adattata ad alcune situazioni o ho preferito cedere e non contrapporre troppa violenza al bisogno di pizza margherita che si affacciava prepotentemente... ma le poche volte che è successo, poi, mi sono sentita così pesante e gonfia che mi sono pentita amaramente. Perché se mangio 3 mele non sto così!?
Ieri ad esempio è stato il cinquantesimo compleanno di una mia zia e naturalmente mi sono adattata, anche perché altrimenti avrei potuto mangiare soltanto arachidi e patatine ma la sera l' ernia iatale si è risvegliata, ricordandomi quanto sto bene (anzi meglio!) anche senza.

Ieri, per caso, Pinterest mi ha fatto imbattere in una conferenza di tale Melanie Joy, che purtroppo è in inglese e senza sottotitoli ma è molto chiara e comprensibile, della quale mi sono semplicemente innamorata. "Melanie Joy. Carnism: the Psychology of eating meat"
La consiglio a chiunque. Quello che mi ha colpito di più è che ha spiegato esattamente quello che è successo anche a me, soprattutto a livello di sensibilità, dopo aver smesso di mangiare carne. Melanie parla di un gap! Ovvero di una specie di disconnessione, di un salto di coscienza che avviene ogni volta che mangiamo la carne. Nella maggior parte dei casi, i mangiatori di carne non fanno la connessione mentale che permette di riconoscere che la carne che è nel loro piatto una volta era un essere vivente, che provava sentimenti, correva, aveva figli, ecc... c'è una specie di passaggio, che per me è diventato naturale solo dopo essere diventata vegetariana, addirittura parecchio tempo dopo aver smesso di mangiare carne e pesce, che la maggior parte della gente non compie, o non vuole compiere, riconoscendo che quella carne nel loro piatto non è affatto necessaria alla loro sopravvivenza, e con essa la violenza e il dolore che ce l'ha portata.
Di questo gap era consapevole anche Plutarco, vissuto nel I secolo d.C. :) qui potete leggere il suo saggio "Contro chi mangia carne".

E qui il video di Melanie Joy, di cui vi parlavo sopra. Il video è recentissimo, addirittura del mese passato, e appunto parla della psicologia su cui si appoggia il carnismo (e anche, argomento che toccherà molti! Di quanto sia differente la sensibilità che provamo per alcuni tipi di animali e la completa indifferenza per altri!)
Mi piacerebbe riuscire a tradurlo per intero e inserire i sottotitoli in italiano, perché credo che sia un documento importante... se qualcuno crede di potermi/volermi aiutare fatevi vivi.

venerdì 10 febbraio 2012

Isn't it hard to go vegan?


It can be, especially if you hold yourself to too high a standard at first. The important thing is to make changes you feel comfortable with, at your own pace. While reducing your consumption of animal products completely may be ideal, any reduction is a step in the right direction. Here's what Matt Ball, a long-time vegan advocate has written:

"The vegan lifestyle is an ongoing progression.
Everyone should go at their own pace and remember that all steps towards veganism are positive. It is most important to focus on avoiding the products for which animals are bred and slaughtered. Animal by-products will exist as long as there is a demand for primary meat and dairy products. When it comes to avoiding items that contain small amounts of byproducts, vegans must decide for themselves where to draw the line. Some vegans will adjust their level of abstinence according to the circumstances. For example, as a consumer, you might make sure the bread you buy is not made with whey; but as a dinner guest, you may accept bread without asking to see the ingredients. These types of compromises can actually hasten the spread of veganism, in that they help counter the attitude that it's very hard to be vegan."


martedì 7 febbraio 2012

Uno CookBook : vegan recipes!


Tumblr e le sue piacevoli sorprese, ho scoperto un blog di ricette vegane... e che ricette!








Compendio di ricette di cucina vegana a base di alimenti autotrofi ed eterotrofi da assumere come attività fisiologica in risposta a stimoli fisici e psichici quali fame ed appetito
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A compendium of vegan recipes using autotrophic and heterotrophic ingredients to adopt as physiological activity in response to physical and psychological stimuli such as hunger and appetite